Sono questi i dati che emergono dall’analisi condotta dalla CGIL nell’ambito delle iniziative interconfederali che a partire dalla petizione su change.org stanno proseguendo con ricorsi contro il sequestro delle liquidazioni dei dipendenti pubblici. L’ obiettivo dell’analisi era quello di calcolare la perdita del potere di acquisto che hanno i dipendenti pubblici sulla liquidazione di quanto maturato di Tfs/Tfr. Il calcolo tiene conto del differimento previsto per legge e dell’impatto che l’inflazione ha
determinato negli ultimi anni, sommata a quello che avrebbe potuto determinare in termini di
rendimento garantito, se tali somme fossero state percepite alla cessazione.

Di oggi l‘articolo sul Messaggero che annuncia il ribasso dei tassi per quei dipendenti pubblici che chiedono l’anticipo del TFS in banca. Ma l’anticipo in banca non è una soluzione, visto che la sperequazione di trattamento tra dipendenti pubblici e privati è stata più volte sottolineata anche dalla Consulta. Codirp continua insieme alle altre confederazioni in questa battaglia di diritto. Se non l’hai già fatto firma anche tu la petizione