“Cosa devo fare con la bottiglia?“
Lo smart working nella Pubblica amministrazione resta l’incubo di Renato Brunetta. Il ministro lo ha voluto tenere a freno anche quando l’ondata di Omicron galoppava e gli altri Paesi Ue ne facevano un utilizzo quasi totalizzante. Ora è tornato ad attaccarlo, bollando implicitamente come fannulloni tutti i dipendenti pubblici che scelgono il telelavoro e con una descrizione per lo meno bizzarra: “Vaccini e presenza – ha detto giovedì Brunetta ai microfoni di Skytg24 – piuttosto che chiusi a casa, con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di fare smart working, perché diciamocelo far finta di lavorare da remoto, a parte le eccezioni che ci sono sempre”. I Sindacati attaccano, i social ridono.
Questa la dichiarazione di Cignarelli: “Il presidente della Repubblica ha indicato per il dopo pandemia la strada di una ‘nuova normalità‘. Per noi la nuova normalità è l’opposto della vecchia normalità. Confidiamo, pertanto, che il ministro Brunetta sappia rivalutare attentamente lo snodo ricostruttivo della PA che passa proprio da Lavoro Agile e digitalizzazione“, afferma la segretaria generale Tiziana Cignarelli. Che poi sottolinea “i tanti monitoraggi, sondaggi, petizioni, con cui i lavoratori pubblici hanno dimostrato l’importanza e l’utilità dello smart working per tutti: cittadini, lavoratori, utenza e servizi pubblici”.