Nasce il primo contratto post pandemico, con qualche miglioramento sulle condizioni di lavoro
Il Segretario Generale Tiziana Cignarelli, ha commentato nel momento finale dell’accordo: “Abbiamo apprezzato che il tavolo a un certo punto della trattativa abbia saputo trovare lo slancio necessaria per arrivare a un miglioramento sostanziale, ancorché parziale, delle condizioni di lavoro del mondo sanitario. Ci saremmo aspettati di più dopo la pandemia per la consapevolezza acquisita dell’importanza del servizio sanitario nazionale. Tuttavia siamo consapevoli dello stato di emergenza permanente del servizio sanitario per cui ogni margine di miglioramento delle condizioni di lavoro va ricercato e apprezzato per salvare il servizio così vitale per i cittadini. Ribadiamo come scritto nella nota a verbale FASSID- CODIRP che le iniquità retributive tra categorie di personale dello stesso contratto non possono essere tollerate in un ambiente in cui le competenze lavorano gomito a gomito quotidianamente. Auspichiamo quindi che si possa trovare rimedio nella prossima tornata contrattuale”.
L’accordo è stato sottoscritto dalla totalità delle sigle sindacali. Dopo le ultime sedute di apertura e la discussione in mattinata sul nodo dell’orario e sui punti in sospeso dell’articolato, nel pomeriggio finalmente firmato l’accordo sul contratto per il triennio 2019-21. Viene ratificato un documento importante, in cui sono stati ottenuti dai sindacati molti aspetti positivi, al meglio delle risorse messe a disposizione dalla parte datoriale. Non scontato lo sforzo di concentrare l’incremento economico pressochè interamente sullo stipendio tabellare. Fondamentale l’eliminazione dei “di norma”, che costellavano il contratto precedente, spesso compromettendone l’esigibilità e che sono stati pressochè totalmente eliminati. Premiato il grande contributo Fassid per il riconoscimento dell’indennità di specificità dei dirigenti sanitari. Decisivo, nella tornata odierna, l’accordo sull’orario di lavoro che impone il recupero delle ore lavorate in eccedenza, impedendo azzeramenti periodici e aprendo di fatto la strada ad eventuali risarcimenti se ci fossero inadempienze in tal senso. L’eliminazione di un vulnus importante quale l’eccedenza oraria “ad oltranza”, costituisce una pietra miliare della recente contrattistica e restituisce parte della dignità alla professione, permettendo di arginare il calo di attratività del quale da tempo il settore pubblico sta soffrendo. Consapevoli che c’è ancora tanto da migliorare sotto l’aspetto economico e delle condizioni di lavoro, conclusa la doppia vacanza contrattuale, si punta al triennio 2022-24 con qualche speranza in più.Sono stati mesi di trattative serrate, a volte dure con momenti di frizione, ma alla fine le diverse sigle sindacali, compresa la nostra, hanno concordato un testo con ARAN, che non sarà in assoluto perfetto, ma sicuramente il migliore possibile, visto il momento e le scarse risorse disponibili. Il nodo è stato proprio quello delle risorse, che per questo contatto erano state già definite a suo tempo con un margine di incrementi molto bassi, non certo in grado di restaurare l’erosione della alta inflazione degli ultimi anni, ma proprio per questo abbiamo migliorato di molto la parte normativa, che oggi può portare una esigibilità del contratto con migliori condizioni di lavoro per i colleghi.