La Flepar a Calderone: “sugli incidenti di lavoro manca prevenzione operativa”

05/09/2023

La articolata lettera inviata al Ministro Calderone riportata dalla stampa. 9 Colonne 9CO1430519 4 ECO ITA R01 INCIDENTI LAVORO, FLEPAR: NON SOLO CONTROLLI, MANCA PREVENZIONE OPERATIVA (9Colonne) Roma, 4 set – “Stanno emergendo i limiti di un sistema improntato quasi esclusivamente sulle sanzioni e sui controlli, notoriamente inadeguati. È urgente mettere in campo forme di prevenzione operativa più efficaci, cambiando prospettiva, anche ponendo al centro la separazione netta tra gli Enti e Amministrazioni che si occupano di controlli e gli Enti e amministrazioni che si occupano di prevenzione, riducendo sovrapposizioni di competenze e conflitti di interesse”. Lo scrive la FLEPAR, la federazione dei professionisti pubblici in una lettera inviata oggi al ministro del Lavoro Marina Calderone, dopo il tragico infortunio sul lavoro che ha provocato la morte di cinque operai che, mentre lavoravano ai binari presso la stazione di Brandizzo, in provincia di Torino. La FLEPAR guidata dalla segretaria generale Tiziana Cignarelli, è una organizzazione multidisciplinare, sindacale e scientifica, impegnata anche nella sicurezza sul lavoro. “Si ritiene indispensabile – scrive la segretaria generale al ministro Calderone – un approccio sistematico alla materia della prevenzione e della sicurezza sul lavoro, a partire dalla valorizzazione e dal potenziamento del ruolo e delle funzioni dalla componente interprofessionale che caratterizza in particolare modo, non a caso, Enti e Istituzioni preposte al sistema della sicurezza di infrastrutture, servizi pubblici, prevenzione e sicurezza (INAIL, ENAC, ANSFISA, MINISTERO LAVORO, INL, ASL). Un approccio multidisciplinare finalmente alla base di tutti gli studi, approfondimenti scientifici e programmatici che il mondo professionale in generale sta affinando nella materia della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. E a tale componente professionale pubblica, specialistica, vanno attribuite funzioni dirette immettendo le competenze nei contesti operativi di prevenzione, sia pure nell’ambito degli Enti e delle Amministrazioni preposte”. “L’adempimento degli obblighi di prevenzione e sicurezza non deve più essere interpretato in chiave meramente burocratica e formale, magari attraverso la mera redazione di moduli e la predisposizione di formulari ed organigrammi – si legge ancora nella missiva -. Il punto di partenza è il testo organico in materia di sicurezza sul lavoro, adottato all’indomani della tragedia della ThyssenKrupp, ovvero il Decreto Legislativo 81/2008, rimasto, ad oggi, in gran parte inattuato proprio nella parte relativa alla prevenzione, assicurando l’applicazione delle norme già esistenti, garantendone l’operatività. Introdurre una vera e propria politica di prevenzione e sicurezza garantirebbe maggiore competitività alle imprese sia sotto il profilo del risparmio derivante dalla semplificazione del sistema, sia sotto quello degli incentivi all’innovazione dei processi produttivi in chiave prevenzionale, affiancato da un sistema di disincentivi e deterrenti economici in capo a chi non tutela il lavoro e la vita dei lavoratori. In quest’ambito il fattore tecnologico può costituire strumento di miglioramento della prevenzione e della sicurezza del lavoratore – conclude la lettera – oltre che di crescita e innovazione per le aziende”. (PO – redm) 041150 SET 23

Scritto da: Loredana Ulivi
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