Nello studio sull’Italia che OCSE ha pubblicato nel settembre scorso (“Studi economici dell’OCSE: Italia 2021”) viene evidenziato che, “nel corso dei prossimi anni, l’Italia si troverà dinanzi a un’opportunità senza precedenti per migliorare l’efficacia del suo settore pubblico attraverso le risorse e gli obiettivi strategici del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, il rinnovamento dei servizi pubblici e i contributi derivanti dalla digitalizzazione e dall’innovazione”.
Il lavoro agile è lo strumento più incisivo – derivato dall’emergenza pandemica – per riconfigurare e rimodellare l’organizzazione e il funzionamento della PA., con l’obiettivo di evitare rallentamenti nell’attuazione dei progetti e di disperdere i 25 mld di euro dei Fondi Europei.
Ad avviso di CODIRP e FLEPAR ridurre la distanza tra le PA e tra PA e cittadini significa anche garantire la prossimità dei servizi e dei centri decisionali rispetto al cittadino e all’impresa, potenziando le strutture sui territori e distretti produttivi.
Speriamo in direttive e monitoraggi ministeriali che evitino la riduzione dei Piani di integrazione Azioni e Organizzazione (PIAO) nell’ennesimo adempimento formalistico burocratico, privo di incidenza effettiva interna ed esterna alle Amministrazioni e disciplinato dalla contrattazione collettiva nazionale e integrativa.
Il lavoro agile consentirebbe di ridurre i costi della “macchina statale”, favorendo criteri di valutazione basati sui risultati. In questo momento è preoccupante che ci si ostini a rinviare o ritardare il rilancio del lavoro agile quale misura di prevenzione dal contagio.
L’EMA il 6 dicembre e l’OMS il 14 dicembre scorsi hanno chiarito l’importanza, oltre che del vaccino, delle altre misure di prevenzione tempestive.
Ecco le raccomandazioni: “non aspettare ad agire”; indossare mascherine, facilitare il telelavoro, limitare i contatti con altre persone, evitare riunioni, investire nella ventilazione …”.
Sorprendente che si trascurino misure che sui posti di lavoro diventano essenziali, ancor più desolante che vengano trascurate nella pubblica amministrazione, che dovrebbe essere esempio di lavoro sicuro anche al fine di preservare la funzionalità e continuità dei servizi nell’interesse della collettività.